Trovare una sala per fare un incontro pubblico non è difficile, ma nemmeno facilissimo.
Ho scartato subito le sedi comunali e quelle delle circoscrizioni, che vengono riservate solo ad alcune associazioni, poi ho scartato le librerie del centro, che hanno sale piccolissime e le utilizzano solo per promuovere libri.
Avevo trovato una bella sala in centro storico, in un antico palazzo di fronte al Palazzo Ducale, ma dopo innumerevoli telefonate a vuoto, ci ho rinunciato.
Poi l'imbeccata giusta datami da un'amico: perchè non provi al Centro Sociale Buon Pastore? Hanno una sala grande e rinnovata da poco.
Così, alle undici di un caldo mattino di fine marzo, mi sono recato nel luogo indicatomi.
E' in periferia, lontano dalle case e comodo da raggiungere con l'auto, ed è sede di un comitato anziani; il suo nome completo è: Centro Sociale Anziani e Orti, che detto così forse fa un po' ridere, ma quando sei lì non ridi più, al massimo ti stupisci di quello che vedi.
La sala è a piano terra, molto grande, ci stanno comode duecento persone. Quando sono arrivato io la sala era quasi piena, stava volgendo al termine un'assemblea degli iscritti (dai 60 anni in su), che stavano rinnovando le cariche sociali. Ho assistito ad alcuni interventi al microfono, pacati ma molto sentiti, che trattavano il problema degli orari di chiusura dei cancelli degli orti e del relativo affidamento delle chiavi.
Perchè, di fianco all'edificio che ospita la sala, ci sono gli orti per gli anziani. Orti veri, coltivati rigorosamente dagli assegnatari, orti che mi hanno fatto venire in mente quelli dell'Alto Adige, per il loro ordine e la loro pulizia.
E nella sala, persone che discutevano, che si scambiavano idee e pareri, interessati e coinvolti. Mi sembrava di essere tornato ai tempi delle assemblee studentesche, per quel tasso di partecipazione e di coinvolgimento che dava spessore e densità all'aria della sala.
Sono rimasto qualche minuto lì, a bocca aperta, incapace di muovermi, a guardare stupito tante persone seriamente interessate a ciò di cui stavano discutendo.
Poi ho cercato e trovato il presidente (Prodi diceva sorridendo che se in Emilia mentre cammini per strada gridi: Presidente!, metà dei passanti si girano verso di te).
Il presidente mi ha accompagnato nel suo ufficio, io gli ho spiegato cosa volevamo fare nella sua sala, lui mi ha domandato se all'iniziativa avrebbero potuto partecipare anche gli iscritti al centro sociale. Avuta la risposta affermativa, ha detto che sarebbe stato contento di darci la sala.
Trovate le date libere, pattuito un onesto compenso (che penso andrà a migliorare la qualità dei lavori e dei prodotti degli orti), abbiamo concluso l'accordo, come si usava una volta, con una stretta di mano, niente caparre, nè accordi scritti.
Sono uscito e mi sono fermato a guardare gli orti, e ho pensato che era proprio una bella accoppiata Anziani e orti, la vecchiaia e la nascita insieme.
Quale posto più simbolicamente azzeccato di questo avrei potuto trovare per la presentazione della nostra iniziativa sui gruppi?
Un posto senza pretese, naturale, dove nascono ogni giorno cose nuove, e che inoltre è così genuinamente assembleare...
Altrochè sale eleganti, ma impersonali e asettiche, di alberghi a quattro stelle...